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REPUBBLICA.IT – Michela Cerruti, super test con le belve da rally
 

Citroen

Sul circuito di Vairano la fuoriclasse italiana ha provato per noi le DS3 dello squadrone Citroen ufficiale. Per scoprire che un pilota da pista con le auto da rally…di MICHELA CERRUTI

VAIRANO – Prendiamo una pista non troppo lunga, con curve di diverso raggio e velocità, 2 vetture piccole e grintose e un marchio che, grazie alla propria determinazione e professionalità, rappresenta una garanzia per il successo, sia su strada che nel mondo del motorsport.
Le immagini Salite in macchina con me: siamo sul circuito di Vairano (PV), per provare le creature di casa Citroën. Iniziamo con la DS3 R3, 2 ruote motrici e 210 Cv e prendiamo subito in considerazione tre fasi chiave: frenata, curva e accelerazione.
Michela Cerruti La prima fase risulta piuttosto efficiente, ad ogni staccata la vettura frena più di quanto ci si aspetti, sebbene sia necessario un occhio alla pressione sul pedale del freno, per evitare il bloccaggio dell’anteriore, spesso in agguato.
In curva la macchina è agile e leggera, l’inserimento è convincente e piuttosto preciso, il posteriore segue bene e consente a questa fase di durare poco. La sensazione è che, una volta dato l’input sullo sterzo, la macchina giri da sola velocemente, consentendo al pilota di tornare rapidamente sul gas nella fase di uscita. Anche se la velocità sul dritto non é il punto forte della DS3 R3, si rivela piuttosto pronta nella prima fase di accelerazione.
La DS3 R3 MAX si presenta invece con un’evoluzione nell’impianto frenante e l’aggiunta di 20cv rispetto alla sorella minore. Ed ecco che si sale su una vettura che fa venir voglia di andare sempre più forte. La frenata è decisa e meno soggetta al bloccaggio, a centro curva il comportamento è quello di una vettura abbastanza morbida, ma allo stesso tempo reattiva e precisa.

Sebbene la prima reazione sul gas sia un po’ di sottosterzo, tra l’altro componente piuttosto tipica quando si tratta con vetture di questo tipo, la fase di accelerazione è molto più allegra e scattante, grazie a quei 20cv in più, che permettono un discreto salto di qualità per quanto riguarda la velocità in rettilineo.

Elemento equivalente in entrambe le vetture è il cambio, che in mia opinione rappresenta la vera sorpresa. Data la mia inesistente esperienza su vetture da Rally, mi sarei aspettata di trovare la leva del cambio sulla mia destra, tant’è che, non appena mi sono seduta sul posto di guida, l’ho ignorantemente scambiata per il freno a mano, strumento che tra l’altro non ho mai trovato su una macchina da corsa, dato che ho sempre frequentato esclusivamente l’ambiente pistaiolo. Ed ecco che quindi, dopo un paio di domande imbarazzanti da classica donna al volante, scopro che la R3 e la R3 MAX dispongono di cambio al volante, dotato di una sola levetta, il che avrebbe cosituito un’ulteriore novità per me, se non fosse che recentemente abbia visto lo stesso meccanismo sulla vettura GT3 di Alex Zanardi.

Ciò che colpisce è la velocità e l’efficienza della cambiata, sia in salita che in scalata, che non lascia spazio a ritardi o a tempi morti tra una marcia e l’altra, caratteristica questa che garantisce un sicuro guadagno nel tempo sul giro, soprattutto in competizioni di alto livello, dove la cura del dettaglio può fare la vera differenza.

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